Piano Offerta Formativa - Parrocchia SS. Trinità - Andria

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Piano Offerta Formativa

Scuola dell'Infanzia

PIANO DELL'OFFERTA FORMATIVA

Il P.O.F., elaborato dal Collegio Docenti delle Scuole in Rete, è strutturato in argomenti specifici intitolati così
come appresso specificato:

Indice:

• Premessa Finalità Contenuti in sintesi
• Situazione di partenza: Il Territorio – analisi socio economico culturale educativa
• Progettazione Educativa
• Progettazione Didattica
• Curricolo Scuola dell’Infanzia
• Campi d’Esperienza
• Principali Metodologie
• Verifica Valutazione
• Risorse - umane - materiali - economiche
• Organizzazione del tempo scuola - giornata tipo
• Servizi offerti dalla scuola
• Ampliamento dell’Offerta Formativa: progetti trasversali - progetto accoglienza – educazione multimediale
 - aiuto psicomotorio - educazione musicale - integrazione portatori di handicap - lingua straniera


Premessa Finalità e Contenuti

La Scuola, d’ispirazione cattolica, è aperta a tutti coloro che ne fanno richiesta allo scopo di assicurare la piena
realizzazione del diritto allo studio per i bambini dai tre ai sei anni, liberamente iscritti dalle famiglie.
La scuola si propone, a sostegno del compito educativo proprio della famiglia, in collaborazione con tutte le agenzie
educative del territorio, di dare il proprio pregnante contributo alla formazione integrale di personalità mature ossia
creative, libere e cristianamente orientate.
Le finalità educative s’ispirano ad una concezione cristiano-cattolica della vita conforme ai principi del Vangelo
seguono i paradigmi pedagogici dei Nuovi Orientamenti 1991 e dei relativi “Campi d’Esperienza”.

La Scuola:
Pone il bambino al centro dell'interesse e degli interventi d'educazione, istruzione, formazione miranti alla realizzazione
della personalità.
Persegue le finalità culturali proprie della scuola e la formazione umana dei bambini.
S'impegna a creare un ambiente comunitario scolastico permeato dello spirito evangelico d'amore, rispetto, libertà e carità.
Ritiene fondamentale coordinare l'insieme della cultura umana con il messaggio della salvezza, così che la conoscenza
del mondo, della vita, dell'uomo, che i bambini via via acquistano, sia illuminata dal messaggio evangelico.
Colloca al primo posto i valori: della vita, dell'accoglienza, della condivisione, della solidarietà, della tolleranza,
della pace anche attraverso la conoscenza della vita di Gesù.
La Scuola, in conformità ad una precisa scelta evangelica, con riferimento alle sue finalità istituzionali, offre il proprio
servizio a tutti: alle famiglie che fanno una precisa scelta cristiana; alle famiglie che sono, in ogni caso, disponibili ad
accettare il messaggio evangelico per un cammino di crescita; alle famiglie che stimano la nostra scuola per la valida
formazione educativa e culturale e comunque a tutti coloro che accettano il progetto educativo.
La scuola s'impegna a favorire, in modo particolare, l'accoglienza degli alunni e dei genitori, l'inserimento e l'integrazione,
con particolare riguardo alla fase d'ingresso e alle situazioni di rilevante necessità.
Persegue finalità educative e di sviluppo integrale della personalità dei bambini in collaborazione con tutte le componenti
scolastiche (genitori docenti e operatori scolastici).
Priorità assoluta nell’attività d’insegnamento ha “il rispetto dell’identità individuale, etnica, linguistica, culturale e religiosa”
secondo i principi sanciti dal Dettato Costituzionale e dalle Carte Internazionali.
La nostra equipe docente si è interrogata su quale modello di progettazione meglio rispondesse alle esigenze dei bambini
e alla nostra professionalità.
Dopo aver analizzato i modelli più conosciuti, abbiamo scelto di fare riferimento principalmente a due modalità di progettazione:

1. per sfondo integratore
2. per progetti

Le nostre scelte pratiche e teoriche trovano giustificazione nell’osservazione casuale, prima, e, sistematica poi, dei bambini e dall’analisi dei bisogni che ne deriva.
La progettazione è flessibile e aperta. È organizzata considerando i “Campi d’Esperienza” e l’interazione tra gli stessi, proposti
dai Nuovi Orientamenti 1991.
All’interno dei vari percorsi didattici periodicamente scelti si cerca di dare ampio spazio a quella che riteniamo fonte privilegiata d’apprendimento: il “Gioco” nonché le esperienze derivanti dalla “Ricerca e dalla Sperimentazione”.

Pertanto, l’organizzazione della scuola d’infanzia traccia i lineamenti di un metodo che riconosce come suoi connotati essenziali:
la valorizzazione del gioco nelle sue molteplici forme (libero, simbolico, guidato);
la sperimentazione e la ricerca: questo tipo di metodologia, pur essendo semplice ed adeguata all’età dei bambini a cui è rivolta, avrà ugualmente carattere “scientifico” ed eserciterà il processo cognitivo e la sicurezza dell’agire quotidiano;
la vita di relazione: filo conduttore di tutte le esperienze attuate che, da un lato è fonte naturale di comunicazione attiva fra bambini, dall’altro richiede attenzione continua da parte dell’adulto, ai segnali inviati ai bambini stessi e dall’emergere dei loro bisogni;
l’osservazione, la progettazione, la verifica, la documentazione.

Fascicolo del bambino: Portfolio delle competenze individuali.
La scuola dell’infanzia per attuare le proprie finalità pedagogiche definisce un suo modello organizzativo, da intendersi
come una sorta di curricolo implicito che influenza il comportamento dei docenti nei seguenti aspetti:
• l’organizzazione della sezione;
• le attività ricorrenti di vita quotidiana;
• la strutturazione degli spazi;
• la scansione dei tempi

La figura docente di scuola materna comporta oggi un profilo d’alta complessità e di gran responsabilità e richiede la
padronanza di specifiche competenze culturali, pedagogiche, psicologiche, metodologiche e didattiche unite ad un’aperta
sensibilità e disponibilità alla relazione educativa con i bambini.

Il processo per la realizzazione delle finalità educative, così identificate e privilegiate, è strettamente legato alla qualità della relazione che s’instaura tra bambino e docente.
Riteniamo che un corretto rapporto educativo debba pertanto fondarsi su alcuni modelli pedagogici essenziali ed
irrinunciabili, quali:
• l’ascolto dell’adulto al bisogno del bambino di comunicare;
• un atteggiamento empatico inteso come capacità e disponibilità a comprendere e condividere gli stati d’animo e i punti di
vista dei bambini favorendo la crescita dell’autonomia e il conseguente miglioramento del rendimento scolastico in generale;
• la creazione di un ambiente di cooperazione e fiducia tra gli insegnanti, i bambini e la famiglia che superi atteggiamenti di
paura e pervenga ad un uso libero e collegiale delle strutture, delle attrezzature e delle risorse scolastiche.
• E’ evidente che il clima pedagogico che intendiamo realizzare dovrà portare al superamento delle situazioni che favoriscono
la competitività e la valutazione non formativa.

Pertanto, il corpo docente s’impegna a valutare la qualità della propria azione educativa e didattica attraverso scelte che
rendono migliore e più adeguata l’azione dell’insegnamento e l’organizzazione dell’ambiente educativo.
I tempi delle verifiche programmatiche, scanditi dal calendario scolastico delle attività funzionali all’insegnamento, costituiranno
i “momenti forti” dell’autoanalisi, volti a:
• promuovere dinamicità e flessibilità all’interno dei curricoli anche con adeguati strumenti di verifica;
• sollecitare un “uso formativo” della verifica e dell’osservazione sistematica, volta a cogliere aspetti positivi e problemi per
prevenire le difficoltà e promuovere il successo formativo;
• evidenziare, all’interno dell’intersezione, tecniche, punti di forza e di debolezza del lavoro collegiale.

Per quanto riguarda la valutazione, si ritiene corretto procedere elaborando un quadro conoscitivo e dinamico legato all’attività specifica presa in esame, evitando la formulazione di giudizi che riguardano il bambino come persona.
Valutare, infatti, significa coinvolgere nel processo formativo le proposte d’ordine didattico che sono formulate.
Ne consegue che estrema cautela andrà riservata alla correzione delle non risposte e del mancato raggiungimento degli obiettivi.
La traduzione dell’istanza di continuità educativa in concreti progetti operativi è un compito comune che vincola la scuola dell’Infanzia e la scuola primaria.

In previsione della nascita della scuola di base che dovrebbe nei fatti superare tale divisione si ritiene tuttavia indispensabile:
• garantire all’alunno un percorso formativo organico e completo;
• promuovere uno sviluppo articolato e multidimensionale della personalità dell’alunno
• prevenire le difficoltà che si riscontrano nei passaggi tra i diversi ordini di scuole
• considerare il percorso formativo secondo una logica di sviluppo coerente che valorizzi le competenze già acquisite dal bambino.

Va curato in maniera particolare il rapporto con le famiglie, sia nei momenti dell’accoglienza che nel corso degli anni ricercando momenti d’incontro anche informali, finalizzati alla conoscenza dei bambini, prevedendo momenti d’incontro assembleari o momenti individuali.

Per il buon funzionamento della scuola è indispensabile l’organizzazione relativa a:
• orari di funzionamento
• in accordo con le esigenze delle famiglie e della scuola
• risorse umane e materiali
• utilizzo esperti esterni
• progetti per il diritto allo studio
• laboratori multimediali
• reti con l’extra scuola
• convenzioni con gli Enti locali;
• contratti e convenzioni con associazioni culturali, ricreative e sportive del territorio
• accordi di rete con altre scuole per iniziative formative per i docenti
• formazione in servizio

Procedure per l’analisi dei bisogni formativi:
• gestione della collegialità
• commissioni e gruppi di lavoro;
• modalità per la progettazione e la pianificazione delle attività;
• modalità relazioni con i genitori.
• autoanalisi d’istituto - rilevante nel processo verso la qualità del servizio
• Cheek up dei servizi della scuola,
• nucleo di valutazione interna,
• rilevazione aspettative degli utenti su settori definiti autoanalisi
• rilevazione dei punti di forza e debolezza,
• progettazione delle azioni di miglioramento.
• sicurezza
• corso di primo pronto soccorso
• piano d’evacuazione
• piano d’autocontrollo – HACCP - ….DL 155/97
• documento di valutazione rischi – L.626/94
• corso antincendio
• assicurazione contro i rischi d’infortunio
Il piano dell'Offerta Formativa è quindi un documento che intende comunicare sia il tipo di servizio formativo e culturale
che la nostra Scuola intende realizzare, sia le scelte educative e didattiche ritenute più adatte al conseguimento degli
obiettivi prefissati. In questa logica gli insegnanti si assumono specifiche responsabilità nei confronti dei risultati che
intendono perseguire e i genitori, conoscendo tutte le attività ed i processi formativi in atto nella scuola, possono interagire
con l'istituzione scolastica per condividere, sostenere e formulare proposte per rendere sempre più efficaci le diverse iniziative scolastiche.
Per effettuare una progettazione capace di produrre gli effetti ed i risultati programmati è necessario partire da un'attenta
analisi del contesto socio-economico-culturale in cui la nostra istituzione scolastica opera.
Tanto premesso, analizzata la situazione del territorio al fine di individuare i bisogni formativi, è possibile procedere all’elaborazione della progettazione educativa e della progettazione didattica.

Situazione di partenza: Il Territorio – analisi socio economico culturale educativa omissis
Progettazione Educativa omissis
Progettazione Didattica omissis
Curricolo Scuola dell’Infanzia omissis
Campi d’Esperienza omissis
Principali Metodologie omissis
Verifica Valutazione omissis
Risorse omissis
Organizzazione del tempo scuola omissis
Servizi offerti dalla scuola omissis
Ampliamento dell’Offerta Formativa omissis

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